Due cortei si sono svolti nei giorni scorsi rispettivamente a Roma e a Trieste per sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica sulla drammatica vicenda che vede coinvolti cinque marinai italiani e 17 indiani. Drammatica è stata la telefonata che Eugenio Bon ha fatto al padre, pochi giorni fa, denunciando torture e condizioni di salute precarie.
Con la speranza che l’appello di familiari e conoscenti non cada invano e si giunga presto alla liberazione dell’intero personale della Savina Caylyn.
Chiediamo a tutti i soci ANPE ed ai pedagogistidi firmare la petizione che potete trovare anche su facebook “Pro Eugenio Bon – Liberiamo la Savina Caylyn“.
GRAZIE